Sintonie (2012)

Dal 11/12/2011 al 20/05/2012

Un progetto della Mediateca Marte, di Seventh Degree e di Progetto Sonora Network & Performing Arts –    a cura di Alfonso Amendola, Antonello Mercurio ed Eugenio Ottieri

La rassegna SINTONIE (in cui confluiscono le esperienze dei PERCORSI DI ANALISI, un ciclo di incontri promosso dall’associazione Seventh Degree dell’Università di Salerno)  vuole essere un momento di incontro ‘creativo’ tra chi desidera accrescere la propria consapevolezza d’ascolto e gli artisti, gli interpreti e gli studiosi che operano nella musica, nella letteratura e nel teatro.

La musica è la ‘frequenza base ’ su cui invitiamo alla sintonia un pubblico che si senta curioso e disponibile a seguire tutte le possibili amplificazioni, conoscenze, ed approfondimenti nel suo incontro con gli altri linguaggi espressivi.

L’obiettivo è creare uno spazio non solo di ascolti e riflessioni, ma fortemente “interattivo” intorno ai temi della musica, con un pieno impiego di tutti quei mezzi tecnologici e web che sono oggi di grande aiuto e sono anche l’essenza stessa di una moderna Mediateca come è MARTE.

Un luogo dove le arti non vengono solo esposte, rappresentate o raccontate, ma soprattutto vissute all’interno di un concetto d’archivio dinamico e in progress.

Sesto appuntamento

domenica 20 maggio 2012 – ore 18

Laboratorio di musica e poesia: il lied

Il Lied, espressione musicale su poetica colta o popolare, regno di audaci solitudini, illusione di teatro…  

Il Lied non è né illustrazione poetica né astrazione musicale, ma sintesi dialettica del sentimento poetico e del pensiero musicale. Da questo punto di vista rappresenta prima di tutto una concezione del mondo, un modo di essere e di sentire: non un modulo, ma un sistema di variabili che nel suo insieme configura una forma aperta in continua trasformazione…

Gaetano Panariello dialoga con Enzo Salomone

Quinto appuntamento

domenica 15 aprile 2012 – ore 18

Io, Bertolt Brecht

La ‘via italiana’ al repertorio teatrale del grande drammaturgo tedesco: l’esperienza iniziale degli anni Sessanta di Strehler al Piccolo di Milano e le ‘riscritture’ della sperimentazione teatrale campana.

Bertolt Brecht, drammaturgo poeta e teorico del teatro, fece con le sue opere anche un lavoro d’insieme che coinvolse alcuni dei più importanti musicisti classici della Germania di Weimar: Paul Hindemith, Kurt Weill e Hanns Eisler, fra i maggiori musicisti della Berlino degli anni venti-trenta.
Nella teoria brechtiana del “teatro epico” lo spettatore non doveva immedesimarsi, su ciò che vedeva in scena e le canzoni dovevano creare un effetto di straniamento, un distacco critico…

Giulio Baffi  dialoga con Adria Mortari

al pianoforte: Guido PICARIELLO

Quarto appuntamento

domenica 18 marzo 2012 – ore 18

Scarlatti LAB 

Un progetto didattico “antico” per “tornare al futuro”…

Prima dell’arrivo di Alessandro Scarlatti, sul finire del Seicento, Napoli aveva già una poderosa tradizione locale con caratteri unici al mondo, e aveva già “inventato” i conservatori di musica: ma soltanto la presenza di uno “straniero” (un palermitano invitato da un vicerè spagnolo), permise a centinaia di talenti di superare l’ambito del localismo e di avviare carriere internazionali che in pochi decenni stabilirono il primato di Napoli come capitale europea della musica.

La più antica associazione meridionale di concerti  – che porta il nome di quel musicista – si unisce all’istituzione che ha raccolto l’eredità degli antichi quattro conservatori di musica napoletani (Il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli) ai Turchini di Antonio Florio, il complesso che da 25 anni porta in tutto il mondo i tesori della musica barocca per dar vita ad un laboratorio innovativo e unico in Italia: loScarlatti LAB.

L’idea è in apparenza semplice: utilizzare il medesimo metodo didattico sul quale si basavano i primi conservatori musicali di Napoli nel Sei e Settecento – partire dalle composizioni più popolari del passato per consentire un apprendimento piacevole e sistematico dei “segreti” dell’interpretazione musicale, in larga parte improvvisativi.

L’illustrazione delle modalità operative del Laboratorio darà modo a Florio ed Ottieri di presentare anche ilSistema delle Orchestre Giovanili in Italia voluto da Claudio Abbado sul modello venezuelano di J.Abreu, e del cui COMITATO sono insieme Referenti per la Campania.

Eugenio Ottieri dialoga con Antonio FLORIO

con la partecipazione dell’Ensemble Vocale dell’Università di Salerno diretto da Antonello Mercurio

Terzo appuntamento

domenica 19 febbraio 2012 – ore 18

Canzoni, idee, ideologie

Canzone d’autore e canzone popolare in Italia, in Francia, nel mondo anglosassone

Che cosa ci dicono, o cosa possono dirci, le canzoni? Un viaggio, ed un percorso d’ascolto, tra autori e repertori diversi per mettere a fuoco come le canzoni possono farsi, consapevolmente o meno, veicolo di idee e visioni del mondo.

Alfonso Amendola dialoga con Giovanni Vacca  Secondo appuntamento domenica 15 gennaio 2012 – ore 18   Storie di musiche Spunti, sorprese, schegge di tradizione, sono il tracciato delle culture musicali urbane…   Dalle confidenze epistolari dei Mozart a Napoli al paesaggio sonoro di Viviani per approdare ad una città che “mescola passato e presente, tipicità cuturali e dialogo europeo”. Napoli si è raccontata attraverso la sua letteratura, la sua architettura, il suo teatro, ma maggiormente attrraverso la sua musica e le sue canzoni. E i nostri territori, le nostre città, oggi come possono raccontarsi?   Vincenzo Esposito dialoga con Pasquale SCIALO’       Primo appuntamento domenica 11 dicembre 2011 – ore 12

La storia del mio jazz

Questo il sottotitolo del libro edito da Feltrinelli Incontri con musicisti straordinari. L’ultimo lavoro editoriale firmato da Enrico Rava, anch’esso musicista straordinario, rappresenta una ghiotta occasione per raccontare, anche attraverso la canzone (nel jazz la ballad è un brano strumentale lento; se cantato, il testo evoca contenuti sentimentali) e non solo, la sua musica, il suo jazz, il suo mondo. Rava scrive: “… avevo cercato di scrivere delle melodie che si stagliassero chiaramente nell’aria, come sculture. Quella sarebbe stata la mia cifra sempre”.

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