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Dario De Luca

Sabato 21 Aprile 2018

Anche per la stagione 2018 giunge al termine l’esplorazione sonora che il Teatro Nuovo di Napoli ha proposto al pubblico nei territori del jazz, nelle sue varie declinazioni, nonché nel cantautorato nostrano e in svariate atmosfere della world music internazionale.

Il quarto e ultimo appuntamento della II edizione de “Il Nuovo Suona Giovane”, organizzato da Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, in collaborazione con Progetto Sonora, e ospitato al Teatro Nuovo, è affidato all’estro e all’improvvisazione di quattro talentuosi strumentisti di jazz manouche. Dario De Luca e Oscar Montalbano alle chitarre, Gianfranco Coppola al contrabbasso, con la partecipazione straordinaria di Sebastian Peszko alla viola, daranno vita sul palco del Nuovo ad ambientazioni gypsy, ritmi tzigani, cadenze coinvolgenti e sonorità della Parigi anni ’30. E ciò rileggendo, secondo i loro originali arrangiamenti e nella tipica formazione del 4et di jazz manouche, alcuni standard della tradizione sulla sica del grande chitarrista Django Reinhardt, ideatore e massimo esponente del genere.

Il jazz manouche, anche noto come gypsy jazz, gypsy swing o hot club jazz, è uno degli stili del jazz, in cui, grazie a una determinata linea ritmico-melodica, trovano massima espressione gli strumenti a corda (chitarre, bassi, violini, etc.), caratteristica, questa, per l’appunto dei repertori delle band tzigane. Tale linguaggio musicale trova le sue radici nell’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che è stato in grado di fondere l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouche con il jazz americano. Il frutto di quest’unione è una felice ed eclettica miscela che coniuga sonorità e creatività espressiva dello swing anni ’30 con il filone musicale del valse musette francese, insieme a virtuosismo e improvvisazione tzigani.

La piacevolezza dell’ascolto e la cadenza trascinante rendono assai fruibili questi pezzi, che si rivolgono a un pubblico ampio, scortato in ‘scenografie’ musicali che oltrepassano barriere di luoghi e tempi e che, partendo dall’originaria cultura musicale nomade Sinti, innestano su questa influenze della tradizione jazz made in USA e l’eclettismo sonoro francese d’inizio ‘900. Il risultato è un armonioso mix di tendenze e suggestioni musicali diverse, che talvolta prendono le distanze dalla partitura del jazz più ortodosso, per indulgere in una sintassi sonora ancor più libera, dove tanto posto è ceduto all’abilità degli strumentisti, alla loro capacità interpretativa e d’improvvisazione, all’interplay della formazione. Come nel caso di Dario De Luca e Gianfranco Coppola, frequentatori abituali del genere e cofondatori dell’interessante formazione napoletana degli “Araputo Zen”, già esibitasi al Nuovo nell’ambito della I edizione de “Il Nuovo Suona Giovane”. I due, compagni di viaggio musicale, hanno di certo un sound ben rodato. Non di meno il chitarrista Oscar Montalbano, protagonista di spicco della scena manouche nostrana, la cui competenza filologica per il genere si manifesta in modo evidente con toni freschi e avvincenti che non disdegnano incursioni nel swing degli albori. Valore aggiunto di respiro internazionale, infine, dà al 4et la presenza del violista, violinista e compositore Sebastian Peszko, le cui creazioni combinano musica classica, improvvisazioni jazz, gypsy swing e world music.

Di stanza a Berlino, l’artista ha studiato a Londra e a New York, suonando e registrando, come violista, nelle più importanti orchestre e band a Berlino, Osaka, Tokyo, Shanghai, in occasione di kermesse e rassegne tra le più rinomate.

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