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LAUDA INTORNO ALLO STABAT 5 dicembre 2014

Venerdì 5 Dicembre 2014

venerdì 5 dicembre
ore 20.30
Chiesa del Carmine maggiore, Napoli
Roberto De Simone    LAUDA INTORNO ALLO STABAT
per mezzosoprano, tenore, voce recitante, coro e orchestra

Mezzosoprano    Adria Mortari
Tenore              Gianni Lamagna
Voce recitante     Andrea Renzi

Ensemble Vocale di Napoli

Soprani: Ellida Basso, Ester Castaldo, Viola De Vivo, Wanda Ferraro, Alessandra Lanzetta, Ingrid Somma , Francesca Zurzolo .
Contralti: Lucio Carlevalis, Luisa Daniele , Marcella Del Monaco, Maria Mennillo , Antonio Parisi, Silvia Tarantino.
Tenori: Ciro Farella , Guido Ferretti , Felice Mondo , Salvatore Ruggiero , Luigi Sebastiano , Edgardo Visciola .
Bassi: Carlo De Nicola, Carlo Forni , Giovanni Longobardi , Sergio Petrarca , Michele Rossi, Antonio Spagnolo , Piero Vitiello .
Direttore    Antonio Spagnolo
Organista   Salvatore Biancardi
Sonora  Chamber Orchestra
SAX soprano e clarinetto: Domenico Luciano,
SAX contralto e clarinetto: Silvio Rossomando,
SAX tenore: Luigi Cioffi,
SAX Baritono: Adolfo Alberto Rocco
VIOLE: Luciano Barbieri, Annamaria Sullo
VIOLONCELLI: Antonio Colonna, Leonardo Massa
PERCUSSIONI: Antonio Romano, Maurizio Maggiore, Anna Maria Corduas
TROMBE: Davide Maiello, Salvatore Liotti
Direttore
Eugenio Ottieri

La sacra immagine della Madonna Bruna della Basilica, a cui la composizione di De Simone è dedicata, permea la Cantata che accosta alla sequenza dello Stabat Mater il Laudario di Jacopone da Todi.
L’ampia navata centrale e le varie cappelle intercomunicanti donano una straordinaria ed efficace collocazione ‘teatrale’ alla vasta compagine corale e strumentale. Alla stratificazione di elementi architettonici e stilistici della Basilica e al suo portato di numerose vicende storiche ivi occorse (con le relative suggestioni che ne scaturiscono) fa da contrappunto lo stile compositivo di De Simone che parte da “radici antiche” per inglobare le più moderne suggestioni linguistiche, senza confini e preclusioni di genere tra colto e popolare.

Partecipazione gratuita al concerto.
Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti disponibili  al numero verde campania>artecard
800 600 601
dai cellulari e dall’estero +39 06 39 96 76 50

La “Lauda intorno allo Stabat” (Cantata per soli, coro ed orchestra) dalla sua composizione ha riscosso per oltre un ventennio un notevole successo di pubblico e di critica sia a livello nazionale che internazionale. In Campania e a Napoli manca da oltre un decennio.

LA REPUBBLICA “ Roberto De Simone trionfa a Marsiglia – Un’ovazione di quindici minuti per lo Stabat “

LE PROVENçAL “ Bouleversante et universelle – Le “Stabat” de Roberto De Simone nous a crucifiés de bonheur”

LE MERIDIONAL “ Lauda intorno allo Stabat – le cadeau de De Simone”

IL GIORNALE DI NAPOLI “ La dolcezza del dolore nel teatro che si canta – Successo per la “Lauda intorno allo Stabat”

L’UNITA’ “ De Simone, una Lauda trionfale”

IL MATTINO “ Successo della lauda intorno allo Stabat – Musiche moderne con radici antiche”

Il tema della Cantata accosta alla sequenza dello Stabat Mater il Laudario di Jacopone da Todi
L’ampia navata centrale e le varie cappelle intercomunicanti consentono una straordinaria ed efficace collocazione ‘teatrale’ della vasta compagine corale e strumentale che occupa nel corso dell’esecuzione differenti postazioni perfettamente in ordine con la straordinaria architettura della Basilica.  La narrazione del testo che intervalla alcuni dei numeri musicali, trova ideale collocazione nella particolare configurazione della Basilica (significativa la presenza del celebre pulpito dal quale Masaniello parlava alla folla) ed evidenzia ulteriormente elementi di particolare adattabilità della struttura architettonica alle caratteristiche musicali della Cantata.
Alla stratificazione di elementi architettonici e stilistici della Basilica e al suo portato di numerose vicende storiche ivi occorse con le relative suggestioni che ne scaturiscono potrà fare sicuramente da contrappunto lo stile compositivo di De Simone che parte da “radici antiche” per inglobare le più moderne suggestioni linguistiche, senza confini e preclusioni di genere tra colto e popolare.

“La mia Lauda prende avvio dal planctus Mariae che, tradizionalmente, si presenta in due forme ben distinte. Difatti, a livello storico, nelle arti figurative (pittura, scultura) nella musica e nel teatro, il dolore della Madonna è rappresentato a volte con intensa e violenta espressività, a volte con intensa e violenta espressività, a volte con una composta sofferenza stilizzata. Si tratta, in ogni modo, di una millenaria tradizione in cui a una umanità sconvolta dalla presenza della mortesi contrappone una rappresentazione ispirata a un silenzioso ed interiore dolore di Maria, tutto cristiano.

[…] L’importanza storica del testo latino dello “Stabat” consiste nell’esprimere tutta l’ideologia cristiana nei confronti della morte e tutta la funzione pedagogica del piangere cristiano, nei confronti delle più violente espressioni che si manifestavano nel mondo pagano, con gli accenti della disperazione.
[…] Il modello della Mater Dolorosa nello “Stabat” riesce ad essere popolare perché nella sua compostezza presuppone quel planctus esasperato, quel cordoglio violento che il cristianesimo permetteva a Maria in vista del silenzioso ‘stare’ in lagrime sotto la croce.

[…] In tal senso si spiega la popolarità del testo di Iacopone (da me inserito nella composizione) il quale però, e non a caso, è anche autore della laude “Donna di Paradiso” in cui il pianto di Maria di esprime con i moduli disperati ed iterativi della più antica lamentazione pagana.

[…] Orbene, alla luce di queste considerazioni è stata composta questa “Lauda intorno allo Stabat”, che assume come viatico “Donna di Paradiso”, cui si affiancano lauri popolari dell’Umbria, delle Marche e della Sardegna.

Il linguaggio musicale mette in campo elementi cromatici in riferimento alla più intensa espressività del dolore, ed elementi diatonici, tradizionalmente più adatti alla rappresentazione epica della Passione. In sintesi la composizione poggia su elementi paralleli e contrastanti che, alla fine, si stemperano nella pacata sequenza dello ‘Stabat’.”

Roberto De Simone

http://www.cantasuonaecammina.it/concerto/progetto-sonora-network-performing-arts/

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